Banco metalli chi sono i loro clienti?

oro usato compro - vendoI metalli, una realtà costante
Il mercato dei metalli preziosi, come gran parte del sistema economico moderno risente delle situazioni altalenati che caratterizzano gli ultimi tempi. Oro e metalli, data la loro produzione limitata, continuano nel tempo a mantenere un valore che si può definire di massima reale, senza determinare dei grandi stravolgimenti del settore. Percorrendo le vie della città spesso si vedono negozi in cui si compra oro o metalli preziosi, oppure si sente spesso parlare di Banco Metalli. Di seguito andremo ad analizzare le caratteristiche di quest’ultima realtà, specificando chi sono i clienti che possono rifornirsi presso di loro.

Banco metalli una realtà ben definita
Con tale termine si definisce un’azienda, con particolari caratteristiche stabilite dalla normativa bancaria, riconosciuta dalla Banca D’Italia al fine di poter vendere e lavorare l’oro e i metalli preziosi. Questi due elementi base sono le prime realtà che differenziano un Banco Metalli da qualunque altro negozio Compro Oro. Infatti per poter essere iscritta nell’elenco degli Operatori Professionali in Oro e quindi essere definita Banco Metalli una società deve avere queste particolarità:
– la forma societaria deve essere una srl, una società per azioni o una cooperativa, con un capitale non inferiore ai 120.000 euro;
– al momento della costituzione, nell’oggetto sociale è obbligatorio specificare che l’attività principale è il commercio dell’oro;
– i componenti della società che svolgono cariche dal punto di vista amministrativo o esecutivo devono avere la caratteristica di onorabilità come stabilito dalla legge interbancaria.

Chi sono i clienti del banco metalli
I clienti del Banco Metalli possono essere per certi aspetti gli stessi di quelli del Compro oro, ma ad essi se ne aggiungono anche altri:
– privati: presso il Banco Metalli potrà recarsi un singolo soggetto, semplicemente possessore di un oggetto in oro o un metallo prezioso e decidere quindi di monetizzarlo. Con tale termine si intende quindi la comune vendita. Presso il Banco Metalli sarà effettuata la valutazione dell’oro e un preventivo d’acquisto. Il privato quindi potrà scegliere di accettare l’offerta proposta. Inoltre per coloro che decidono di acquistare oro, sarà possibile effettuarlo in tale sede con delle quotazioni vantaggiose. Il privato potrebbe inoltre decidere di trasformare i suoi preziosi in lingotti in modo da avere un valore certo sul mercato;
– commercianti specializzati: presso tali aziende si recheranno, coloro che lavorano in maniera diretta nella fabbricazione di oggetti preziosi, come gli orafi o i laboratori specializzati del settore. Infatti presso il Banco Metalli sarà possibile acquistare le materie prime necessarie con delle quotazioni che sono particolarmente favorevoli ai commercianti;
– gioiellieri: non bisogna considerare che tutti gli oggetti che vengono portati al Banco Metalli sono sempre fusi e trasformati in lingotti preziosi. Alcuni di essi, se hanno un loro valore intrinseco anche dal punto di vista artistico, potranno essere rivenduti;
aziende specializzate nel riciclo: presso i Banco Metalli si rivolgeranno le aziende specializzate nella raccolta di metalli derivanti da beni di consumo. Infatti all’interno di computer, telefoni, cavi di corrente e altre tipologie di utensili della vita quotidiana, sono presenti una serie di metalli preziosi che possono essere riciclati e quindi venduti. Il Banco Metalli è l’unico predisposto a questa funzione;
– compro Oro: le società specializzate nella compravendita dei metalli al dettaglio, quelle che possono essere considerate in tempo moderno i nuovi banchi di pegno, possono solo acquistare un oggetto in oro, ma non possono trasformarlo a loro volta in lingotti da poter poi vendere. Quindi si recheranno presso un Banco Metalli al fine di fondere gli oggetti che sono stati acquistati o a sua volta venderli.

Come funziona un banco metalli
Il Banco Metalli svolge quindi differenti funzioni che possono essere schematicamente suddivise in:
compravendita: presso un Banco Metalli sarà possibile vendere oro o metalli preziosi al dettaglio. Inoltre sarà effettuata anche l’acquisto degli stessi;
lavorazione dei metalli: il Banco Metalli è l’unico ad essere autorizzato alla lavorazione dell’oro inteso come produzione di lingotti o di riqualificazione del metallo.
vendita della materia prima: una volta che il metallo prezioso è stato ripulito e trasformato in lingotto questo potrà essere a sua volta venduto per l’utilizzo futuro in diverse forme.

Compro oro o banco metalli quali le differenze?

oro anticoSpesso si parla indifferentemente di compro oro e di operatori professionali in oro, tuttavia queste due attività risultano essere molto diverse tra loro proprio per le loro caratteristiche di base. La differenza è rimasta anche a seguito delle modifiche della normativa del settore introdotte all’inizio del mese di luglio 2017. Anche se oggi sono numerose le attività che operano tramite franchising oppure sono legate a brand nazionali o internazionali, i compro oro si occupano di acquistare oggetti e gioielli in oro, argento e altri metalli preziosi dai privati. Il corrispettivo viene calcolato in base al golden fixing, cioè alla valutazione ufficiale dell’oro sui mercati di riferimento, decurtando una percentuale variabile a seconda del tipo di lega impiegata e del guadagno che si vuole realizzare. Infatti bisogna tenere a mente che i gioielli e gli oggetti preziosi non sono in metallo puro, ma in lega in quanto occorre aggiungere materiali leganti per rendere il risultato finale più resistente e durevole.
Sono soltanto gli operatori professionali in oro ad avere l’esclusiva per quanto riguarda l’oro 24 carati e nella maggior parte dei casi si tratta di banco metalli. Per ottenere la qualifica occorre possedere determinate caratteristiche e soddisfare precisi requisiti indicati per legge. L’attività deve avere la denominazione societaria (cooperativa, società a responsabilità limitata, società per azioni, ecc), avere un capitale sociale minimo di 120.000 euro e riportare nell’oggetto sociale la voce riguardante il commercio in oro. Inoltre è fondamentale che i soci, il personale dirigenziale, lo staff tecnico e gli operatori soddisfino i requisiti di onorabilità e onestà previsti per chi lavora nel settore bancario. A questo punto occorre presentare un’apposita domanda alla Banca d’Italia per ottenere la certificazione in questione. Si tratta dell’unico ente autorizzato a rilasciare la qualifica e a iscrivere l’attività nella lista degli Operatori Professionali in Oro.
L’iter prende l’avvio a seguito di un’esplicita richiesta del titolare, che deve firmare i documenti insieme ai soci e all’amministratore della società. Tutti devono allegare copia di un documento d’identità valido. Una volta verificato il soddisfacimento degli alti standard e degli stringenti requisiti che garantiscono un elevato livello di professionalità, la Banca d’Italia conferisce la qualifica di operatore professionale in oro. L’elenco di tutte le attività certificate si trova nella pagina dedicata del sito ufficiale dell’ente.
Bisogna tenere a mente che questa tipologia di esercizi commerciali può vendere oro da investimento, cioè metallo 24 carati sotto forma di lingotti con una purezza di almeno il 99,9% e monete con un titolo minimo di 900 millesimi. Proprio per questo motivo gli operatori professionali in oro integrano anche l’attività di fonderia, così da raffinare i gioielli acquistati e produrre oro da investimento. Occorre ricordare che non sono fusi soltanto l’oro 18 carati e le altre leghe acquistati dai privati, ma si fornisce questo servizio anche a compro oro di piccole e medie dimensioni. Infatti questi esercizi commerciali devono rivolgersi a un operatore professionale in oro se non fanno parte di una catena di franchising oppure non sono legati a un brand del settore. Al tempo stesso l’attività di fusione e raffinazione dell’oro viene messa a disposizione dei gioiellieri, degli orafi e dei grossisti di metalli preziosi. In questo modo è possibile smaltire l’invenduto e dargli nuova vita.
Il ciclo di produzione risulta essere la maggiore differenza tra compro oro e operatori professionali in oro: nell’ultimo caso si caratterizza per essere continuo e per coinvolgere investitori privati, banche e altri esercizi commerciali che trattano in metalli pregiati. Molto spesso i laboratori e i compro oro stipulano accordi con gli operatori professionali in oro per poter ottenere condizioni migliori. Per garantire la purezza dei lingotti e delle monete tutto il processo di fusione e di produzione dell’oro da investimento viene monitorato e filmato. Inoltre vengono proposte soluzioni vantaggiose sia per quotazioni che servizi gratuiti in quanto il guadagno degli operatori è più alto lavorando sulle grandi quantità.

Un diamante è davvero per sempre? Chiedilo al gemmologo

cuore di diamanteI diamanti sono i migliori amici delle ragazze, recitava candidamente Marilyn Monroe nel famoso film Gli uomini preferiscono le bionde, ad oggi si può dire che queste preziose continuano ad affascinare ed ammaliare grazie alle loro meravigliose caratteristiche. Un diamante è davvero per sempre, con la sua luminosità e la sua brillantezza in molti casi ha suggellato le storie d’amore più belle. Ogni diamante ed ogni pietra preziosa ha la sua storia ed imparare a classificare questi capolavori è il lavoro che svolge il gemmologo. Chi vuole avvicinarsi a questo tipo di professione deve svolgere dei corsi di gemmologia rivolti a chi opera nel ramo dell’oreficeria. Questi corsi sono organizzati anche per semplici appassionati che hanno il desiderio di conoscere ogni segreto delle pietre più belle del mondo. Quelli più professionali si rivolgono al personale delle vendite delle gioiellerie oppure agli addetti dei negozi dei Compro Oro. I corsi insegnano a riconoscere, valutare, classificare ogni tipo di certificato gemmologo oltre che a catalogare con precisione diamanti, pietre preziose, perle e gemme. Durante i corsi sono spiegati nel dettaglio tutti i segreti per conoscere alla perfezione la gemma più venduta e commercializzata in tutto mondo. Le lezioni sono tenute da docenti qualificati e specializzati, in grado di fornire ogni tipo di delucidazione. Si può anche scegliere di partecipare ad un corso sulle gemme di colore, in questo caso si studieranno nel dettaglio capolavori della natura come rubini, zaffiri e smeraldi, fra i più importanti. Il corso di perle invece insegnerà come classificare ogni tipo di perla da quelle naturali a quelle di allevamento, anche con approfondite analisi di laboratorio. A questi corsi può partecipare chiunque abbia un qualsiasi tipo di interesse verso questo mondo sia di natura professionale che privato. Alla fine di tutto l’iter viene rilasciato un attestato che certifica l’avvenuta promozione a gemmologo I.G.I. Si consiglia di frequentare le lezioni presso istituti accreditati e operanti secondo i termini di legge, anche per poi avere in mano un diploma valido e utile per entrare nel mondo del lavoro di questo settore. Per diventare degli ottimi gemmologi bisogna avere delle precise conoscenze in svariati campi: mineralogia, ottica, chimica e fisica sono solo alcune delle materie da studiare per riuscire ad essere degli esperti professionisti del ramo. Cosa fa un gemmologo nello specifico? Questa figura professionale si occupa di analizzare le pietre preziose e fornirne una certificazione che ne assicuri l’autenticità. Per compiere queste analisi vengono solitamente usati strumenti ben precisi come il microscopio, la bilancia idrostatica, il rifrattometro e lo spettroscopio. Durante i corsi vengono insegnate tecniche per capire da dove arriva una pietra, l’assorbimento e il colore della luce catturati da diamanti e gemme, gli effetti ottici che si formano sulle pietre ed infine si fanno anche delle esercitazioni pratiche con vere pietre. I corsi per diventare gemmologo sono privati, si rivolgono a chi possiede la maturità superiore. In genere la durata delle lezioni è di 420 ore suddivise in quattordici settimane. Chi conclude questo tipo di studi ha un diploma che gli permettere di essere iscritto all’albo professionale dei gemmologi italiani, la particolarità è che in Italia esistono solo 340 operatori iscritti a questo albo. Terminati gli studi sono numerosi gli sbocchi lavorativi fra i quali: case d’aste, collezionisti d’arte, oreficerie, aziende che fabbricano e vendono gioielli e presso i tribunali in veste di esperti per perizie. Ovviamente chi si avvicina a questo tipo di lavoro di base deve possedere una passione verso questo tipo di pietre preziose. Anche nei numerosi Compro Oro e nei Banco Metalli questa figura è particolarmente apprezzata in quanto utili per fornire al cliente delucidazioni certe e risposte corrette su qualsiasi tipologia di diamante, gemma e perla. Il percorso di studi seguito darà tutte le basi per riuscire ad operare con precisione fornendo ad ogni domanda una risposta esaustiva. Il mondo dei diamanti e delle pietre dure preziose è affascinante, interessante e ricco di segreti da scoprire affidandosi agli insegnamenti di docenti esperti.

Vendere oro usato a Roma, secondo le nuove regole del commercio dei metalli preziosi

compro-oro-OroEliteDal 5 luglio 2017 sono cambiate le regole che disciplinano il settore dei compro oro: in questo modo le transazioni commerciali risultano più sicure per la clientela e si evitano maggiormente forme di evasione fiscale e di riciclaggio di denaro e di oggetti preziosi di dubbia provenienza. Innanzitutto bisogna tenere a mente che adesso gli esercenti dei compro oro devono possedere la licenza che autorizza al commercio dei metallo preziosi e iscriversi al nuovo registro istituito presso l’OAM (Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi) e che comprende tutti gli operatori professionali diversi dalle banche. In secondo luogo si deve ricordare che è stata abbassata la soglia massima per l’uso di denaro contante per i pagamenti. Infatti la normativa anti-riciclaggio prevede un importo massimo di 2.999 euro, tuttavia le nuove regole prevedono in questo settore versamenti in contanti di non oltre i 500 euro. In caso contrario i pagamenti avvengono con bonifici bancari o postali attraverso uno specifico conto corrente di cui ogni operatore deve dotarsi per garantire la tracciabilità della compravendita.
In ogni caso è sempre possibile alienare il metallo prezioso sotto qualunque forma, che si tratti di oggetti di varie forme, cianfrusaglie d’oro oppure gioielli inutilizzati o rotti. Infatti l’oro usato viene valutato in base alla quantità di metallo puro contenuto e non allo stato degli oggetti. Per questo motivo vendere gioielli usati e lasciati nel portagioie senza alcun utilizzo reale risulta una soluzione davvero conveniente e sempre più apprezzato da un gran numero di persone. In questo modo è possibile acquistare prodotti di una certa utilità, come un nuovo smartphone o tablet, senza dover incidere sul bilancio familiare. In alternativa si decide di alienare il proprio oro usato per affrontare delle spese necessarie ma che in caso contrario si sarebbe costretti a rimandare.
Ad esempio io ho deciso di vendere alcuni gioielli ricevuti in dono e inutilizzati in quanto non troppo elaborati e non alla moda per poter pagare il tagliando alla macchina e poter viaggiare in piena sicurezza senza dover intaccare i risparmi sul conto bancario. Bisogna sempre ricordare che la scelta del compro oro al quale rivolgersi è fondamentale per poter ottenere la migliore quotazione oro. Infatti ogni esercizio commerciale propone prezzi diversi. Vivendo a Roma è facile avere tante offerte diverse cercando sul web i vari negozi di compro oro e comparandole tra loro, così da poter trovare la valutazione più alta. Al tempo stesso ho cercato solo tra gli esercizi commerciali facili da raggiungere e che si trovavano vicino a casa, così da non dover perdere tempo per raggiungere il negozio.
Prima di andare in negozio ho pesato in casa i gioielli usando la bilancia di casa e verificando l’effettiva caratura degli vari pezzi: infatti quasi tutti gli oggetti preziosi sono in oro 18 carati, tuttavia è sempre bene verificare. Quando si arriva in negozio si deve mostrare al commesso oppure all’esercente la propria carta d’identità oppure un altro documento di riconoscimento in corso di validità. Quindi si pesano i monili per poi calcolare il loro valore in base alle quotazioni applicate. Con le nuove regole sono state introdotte le schede con numerazione progressiva ognuna delle quali va compilata per singola operazione di commercio di oro usato effettuata. Qui il commesso riporta i tuoi dati identificativi del cliente, una descrizione sintetica di ogni monile venduto, l’importo corrisposto, il mezzo di pagamento (contanti, bonifico bancario o postale), la quotazione dell’oro applicata, la caratura dei gioielli e degli oggetti preziosi. Inoltre si allegano due fotografie di ogni gioiello. Inoltre è fondamentale farsi rilasciare la ricevuta riepilogativa, che riporta tutte le informazioni contenute nella scheda numerata e che certifica la transazione avvenuta. La velocità e la semplicità della procedura non vengono limitate dalle nuove regole, ma si rende soltanto più sicura la transazione per i clienti.

Quale compro oro scegliere?

scegliere il compro oroPer alienare il proprio oro usato alle migliori condizioni di mercato è necessario scegliere con attenzione il compro oro al quale rivolgersi perché le varie attività propongono quotazioni per i metalli preziosi molto diverse. Ciò vale in particolar modo per le grandi città e metropoli come Roma oppure Milano: ad esempio effettuando una ricerca su internet e digitando compro oro Roma si ottengono oltre 700.000 risultati. Occorre quindi saper ridurre il campo a poche attività per poi scegliere la proposta più conveniente e più facile da raggiungere. Innanzitutto bisogna tenere a mente che presso i compro oro è possibile cedere argento e oro usato sotto forma di gioielli oppure di pezzi di oreficeria o argenteria. La maggior parte delle volte si sceglie di trasformare in denaro contante gioielli rotti o inutilizzati che in caso contrario rimarrebbero inutilizzati all’interno del proprio portagioie. Infatti questi esercizi commerciali acquistano oggetti preziosi valutandoli in base al loro contenuto di metalli pregiati e non al loro stato di conservazione. Questo fatto si spiega facilmente tenendo conto che i gioielli e i preziosi acquistati sono destinati alla fusione e alla realizzazione di lingotti 24 carati o di argento puro da immettere sul mercato come metalli da investimento.

Rivolgersi ai compro oro consente di monetizzare il proprio oro usato in maniera facile, semplice e veloce, ottenendo in cambio denaro contante da usare per finanziare i propri acquisti oppure per far fronte a spese impreviste. La scelta dell’esercizio commerciale dove cedere i gioielli avviene su internet, valutando i siti web delle varie attività. È bene evitare i compro oro che sono presenti su internet perché in genere risultano poco affidabili. Si consiglia di visitare i siti dei primi 15-20 compro oro che escono come risultati della ricerca così da avere un gruppo di proposte da confrontare tra loro. Innanzitutto si devono eliminare tutti i siti che non comunicano immediatamente e in maniera chiara la quotazione offerta, sia per quanto riguarda l’oro 24 carati che quello 18 carati. Infatti il metallo dei gioielli e degli oggetti di oreficeria non è mai allo stato puro perché troppo duttile e morbido. Di conseguenza vengono aggiunti materiali leganti che hanno l’effetto collaterale di abbassare il valore dell’oggetto. I siti web dei compro oro hanno il compito di informare sui prezzi applicati e sui servizi offerti alla clientela: quelli che contengono semplicemente un’auto celebrazione dell’attività commerciale non sono considerati affidabili.
In secondo luogo bisogna considerare la quotazione dell’oro 24 carati alla Borsa di Londra perché si tratta del valore di riferimento per tutti gli operatori, professionali e non, che trattano questo metallo. Infatti i prezzi proposti dai vari negozi per il metallo 18 carati sono sempre determinati in maniera autonoma, ma non possono logicamente essere superiori al golden fixing ufficiale. Inoltre si deve tenere a mente che il valore dell’oro borsistico 24 carati viene fissato due volte al giorno in base al rapporto tra domanda e offerta e alla situazione geopolitica ed economica internazionale. Per questo motivo è facile che il golden fixing vari anche di alcuni centesimi nel corso della stessa giornata. È quindi fondamentale che le quotazioni presenti sui siti internet dei compro oro siano costantemente aggiornate. Infatti sono gli esercizi commerciali migliori e più seri a proporre prezzi aggiornati in tempo reale.

A questo punto si confrontano i cinque negozi che offrono sul proprio sito web la più alta valutazione al grammo. Adesso si verifica la loro reputazione visionando la pagina delle recensioni dei clienti sul sito internet oppure le pagine social di queste attività. Le testimonianze delle persone che si sono rivolte in precedenza a questi operatori consente di valutare quale sia il loro gradi di serietà e se vengono effettivamente applicate le quotazioni proposte. Inoltre è bene valutare la facilità con cui si raggiunge il negozio fisico in modo da evitare sprechi di tempo e di benzina. Questo fattore è fondamentale a Roma a causa delle condizioni di traffico e degli ingorghi.

Fixing oro e argento a Roma

argento & oroChi desidera vendere degli oggetti usati in oro o in argento, o semplicemente chi ha una certa curiosità per questo tipo di compravendite, può certamente trovare interessante approfondire il concetto di Fixing.

Come noto i metalli preziosi hanno un valore ufficiale al quale è sempre fondamentale fare riferimento, un valore che è dunque importante conoscere prima di concludere una vendita presso un esercizio autorizzato.
Verificare il valore ufficiale dell’oro e dell’argento è semplicissimo: premesso che ovviamente un buon compro oro dovrebbe esporre in modo nitido questi dati all’interno dei propri locali se intende dare un’immagine di trasparenza, i medesimi possono comunque essere verificati sul web, dal momento che in rete vi sono molti siti attendibili e costantemente aggiornati.
Ogni compro oro segue le proprie politiche commerciali, dunque trattiene delle quote differenti da ogni transazione, tuttavia tutti gli esercizi devono far riferimento anzitutto alla quotazione ufficiale dell’oro, rapportandola ovviamente alla “qualità” dell’oro presentato dal cliente, ovvero dai suoi carati, ed alla sua quantità, quindi al peso effettivo della materia prima.
La quotazione dell’oro non è stabile, ma è soggetta a variazioni nel corso del tempo, e la domanda viene spontanea: chi la determina? Chi stabilisce il valore di questa preziosa materia prima e dell’argento?

La risposta a questa diffusa domanda è proprio il Fixing, ovvero una pratica molto antica la quale coinvolge un ristretto numero di istituti bancari i quali fissano appunto il valore di questo metallo analizzando una serie di aspetti: sicuramente la quantità di domanda è un parametro importante, ma è verosimile immaginare che questi grossi gruppi bancari tengano molto ben in considerazione anche aspetti di natura socio-politica.
Il Fixing dell’oro viene effettuato due volte al giorno, esattamente alle 10:30 ed alle 15:30, quindi la quotazione di questo metallo varia due volte al dì.
Come si accennava questa pratica ha origini antichissime: il Fixing nacque nel Regno Unito, e in principio erano alcune importanti famiglie della nazione a stabilire quale fosse il valore di questo bene.

Oggi, come detto, il Fixing è eseguito da alcuni colossi bancari, ma dal punto di vista tecnico non è da considerarsi particolarmente diverso rispetto a quello degli albori.
Le banche che determinano il valore dell’oro detengono dunque un grande potere, e allo stesso tempo anche una notevole responsabilità, ma quali sono gli istituti coinvolti nel Fixing dell’oro?
Fino a poco tempo addietro le quotazioni dell’oro erano fissate da 5 grandi gruppi bancari, ovvero esattamente Barclays, Bank of Nova Scotia, Hsbc, Société Générale e Deutsche Bank, quest’ultimo istituto bancario tuttavia ha scelto di tirarsi fuori dalle operazioni di Fixing, e la notizia ovviamente ha destato molta curiosità.
Non è ben chiaro per quale ragione Deutsche Bank abbia scelto di rinunciare a questo prestigioso incarico di cui si è occupata per lungo tempo, e tal riguardo c’è chi ipotizza che la nota banca tedesca possa essersi in un certo senso intimorita a seguito delle colossali sanzioni che sono state comminate ad altre importanti realtà impegnate in un’altra tipologia di Fixing, ovvero quello dell’Euribor.
Al di là di questo, si sono ovviamente avanzate svariate ipotesi circa il quadro che si potrebbe andare a delineare: nell’immediato non si prevedono risvolti di rilevo, ma nel lungo periodo non sono da escludere delle novità.
Anzitutto, molti esperti hanno avanzato la possibilità che ai 4 istituti bancari attualmente coinvolti nell’effettuazione del Fixing si possa affiancare una banca cinese, dal momento che quella della Cina è, oggi, una delle economie più importanti del pianeta.
L’ipotesi in questione per il momento è stata accantonata, ma non sono affatto da escludere, in futuro, delle novità.
Relativamente ai possibili risvolti futuri del Fixing c’è anche chi ha ipotizzato l’eventualità che il valore dell’oro e dell’argento possa essere determinato in un modo del tutto differente, magari attraverso dei criteri più trasparenti e più facilmente comprensibili anche da parte di chi non ha particolari conoscenze relativamente a questo settore.

E se un diamante non fosse per sempre, come lo rivendo?

diamante_tipi_di_taglioI diamanti, come si dice in un famoso detto, sono i migliori amici delle donne. Ma cosa succede se queste pietre preziose di colore variabile fossero semplicemente un valore di cui ci si vuole sbarazzare? Sicuramente non è semplicissimo. Indispensabile, dunque, prepararsi adeguatamente alla vendita iniziando a conoscere più da vicino le caratteristiche del prodotto che si sta per mettere sul mercato. La prima considerazione riguarda il tipo di diamante di cui si è in possesso. Esistono, infatti, i diamanti da investimento e quelli incastonati. I primi sono sicuramente più semplici da vendere innanzitutto perché sono quotati in borsa e dotati di garanzia. Il prezzo dei diamanti è sempre più o meno costante nell’arco dell’anno e tende a salire man mano che gli anni trascorrono.
E’ stato redatto dal GIA (Gemological Institute of America) un apposito metodo per classificare i diamanti e determinarne, dunque, il valore. Si tratta del “metodo delle 4c“, indicante le 4 caratteristiche indispensabili per ogni diamante. Queste sono la purezza (clarity), il colore (color), il taglio (cut) e il peso in carati (carat weight). Occorre sicuramente analizzarle singolarmente.
Per quanto concerne la purezza, ne esistono 5 gradi, visto e considerato che i diamanti sono soggetti alla presenza di impurità che possono essere invisibili, visualizzabili solo con appositi strumenti professionali o visibili anche ad occhio nudo. Più un diamante è puro, più vale e, quindi, più alto è il prezzo.
I diamanti più puri con purezza di grado “IF” sono quelli più esclusivi e dai valori esorbitanti. Non a caso sono usati per la gioielleria di gamma elevatissima.
I diamanti con purezza di grado “VVS1 e VVS2” sono molto puri e presentano piccolissime impurità comunque difficili da osservare persino dagli esperti. Sono usati nell’alta gioielleria.
I diamanti di classe “VS1 e VS2” hanno una media purezza e piccole impurità visibili dagli esperti ma non ad occhio nudo. Sono usati per la media gioielleria.
La classe “SI1 e SI2” racchiude i diamanti dalla bassa purezza, ovvero i gioielli di bassa qualità con impurità che spesso si vedono anche senza lente.
I diamanti più scarsi sono quelli appartenenti all’ultima classe, “P1, P2 e P3”. Sono molto economici e le loro impurità si vedono benissimo ad occhio nudo.
Per verificare la purezza di un diamante basta un monocolo da 10X.
I diamanti sono pietre preziose di colore differente. Anche per i colori esiste una scala che permette la valutazione dei preziosi che parte dalla lettera D (la più pregiata) per arrivare alla Z.
La colorazione più costosa è la D (bianco eccezionale superiore) che viene utilizzata per la costruzione di gioielli unici. E’ rarissima al punto che molte gioiellerie non hanno mai commercializzato diamanti appartenenti a questa classe. Anche la classe E (bianco eccezionale) viene impiegata nell’alta gioielleria, così come la F (bianco extra superiore) benché mano mano il valore vada ad abbassarsi. Per i gioielli di valore medio alto si utilizzano diamanti di classe G (bianco extra). La gioielleria commerciale usa diamanti di classe H (bianco) e quella più economica, invece, i diamanti di classe I (bianco leggermente sfumato). Attenzione ai diamanti “francy color”, pietre preziose di colore vario che sono diamanti colorati mediante alterazione della propria struttura interna.
Il taglio dei diamanti è un’altra caratteristica importante. Vi sono diverse forme ma la più classica è quella rotonda con simmetria a 8. Si considerano, in particolare, due variabili, brillantezza e proporzioni.
Il peso è la quarta caratteristica indispensabile per stabilire il valore di un diamante. L’unità di misura è il carato, abbreviato come “ct” e da non confondere con il carato dell’oro (k).
Un carato equivale a 200 mg e subisce una suddivisione interna fino al millesimo. In alternativa, i singoli carati si possono dividere in grani, unità di misura con cui si esprime il peso delle perle.
I prezzi dei diamanti sono soggetti ad una tabella internazionale (Rapaport) in cui i preziosi sono suddivisi in base alla loro dimensione e alla qualità. Interessante notare come tra una fascia e l’altra vi possano essere notevolissime differenze di prezzo (anche di migliaia di euro per un solo carato di differenza).
In definitiva, comunque, un gemmologo di fiducia è la figura professionale ideale per stabilire il valore effettivo dei diamanti e per aiutare chi intende vendere a farlo nella maniera più corretta.

Oro 24 carati è sempre un buon investimento

OroEliteL’oro 24 carati si caratterizza per il fatto di avere una quotazione unica e valida per tutti i Paesi del mondo. Si tratta del principale bene rifugio nel settore degli investimenti da secoli e il suo valore è volatile nel breve periodo e molto stabile invece nel medio e lungo periodo. Di conseguenza permette di ottenere buoni profitti anche in poco tempo e si mette al sicuro il proprio patrimonio da crisi economiche e finanziarie. La quotazione dell’oro 24 carati viene fissata due volte al giorno dalla Borsa di Londra e quindi questo valore viene applicato su tutti i mercati internazionali. Fino al 2014 il valore del metallo aureo da investimento era determinato dal cosiddetto Club of Five, cioè dai cinque più importanti commercianti e investitori nel settore: tra questi c’erano la Banca Macatta di Scozia, la tedesca Deutschen Bank e la Société General di Parigi. Invece da metà 2014 la valutazione dell’oro da investimento fu affidata a una particolare associazione londinese del settore riconosciuta a livello internazionale.

Una diversa quotazione riguarda il cosiddetto oro 18 carati, cioè le leghe impiegate nel settore della gioielleria e dell’oreficeria. In questo caso le compravendite riguardanti l’oro usato sotto forma di gioielli e di oggetti preziosi vari hanno come riferimento valori completamente differenti. Infatti l’oro 24 carati è troppo duttile per poter mantenere la propria forma a lungo nel corso del tempo: di conseguenza diventa fondamentale abbinare l’oro ai cosiddetti metalli leganti, così da poterne aumentare la resistenza. Questa soluzione ha come effetto collaterale il fatto di diminuire il valore del metallo in quanto si sottrae dal prezzo dell’oro puro una percentuale variabile del 30-35%. Si parla di percentuali variabili perché ogni negozio di compro oro applica una politica di prezzi diversa a seconda del guadagno che si vuole ottenere da ogni singola transazione commerciale. Per questo motivo è importante valutare attentamente l’oro quotazione dei vari compro oro così da ottenere la valutazione migliore nel momento in cui si decide di monetizzare il proprio oro vecchio.
Riuscire a spuntare la quotazione migliore vuol dire seguire l’andamento del mercato dell’oro e vendere quando il metallo prezioso è in crescita in Borsa. Al tempo stesso è necessario comparare tra loro i prezzi offerti dai numerosi esercizi commerciali della propria zona, preferendo quelli iscritti all’Albo degli Operatori Professionali in Oro e/o quelli affiliati ai grandi brand. Inoltre bisogna pesare personalmente gli oggetti d’oro prima di recarsi fisicamente in negozio: infatti la valutazione del metallo aureo avviene a peso e quindi risulta molto utile avere un termine di paragone per la pesatura fatta dall’esercente o dal commesso. Infine risulta un metodo molto pratico per sapere quanto si può ricavare dalla vendita del proprio oro vecchio.
Bisogna tenere a mente che i negozi che sono Operatori Professionali in Oro consentono anche di acquistare l’oro da investimento 24 carati sotto forma di lingotti, placchette di almeno un grammo e monete. Infatti per legge sono autorizzati a trattare questa tipologia di metallo prezioso in quanto soddisfano determinati requisiti e garantiscono una grande affidabilità. Investire in oro puro è sempre un ottimo investimento perché questo metallo rimane molto più stabile rispetto alle obbligazioni e alle azioni: per questo è sempre stato considerato un bene rifugio e viene preferito dagli investitori in momenti di crisi economica oppure di incertezza valutaria e finanziaria.
Al tempo stesso è necessario ricordare come i lingotti e le monete abbiano un titolo maggiore dei prodotti di oreficeria e gioielleria, anche se di pregio. Inoltre per rivendere questi prodotti bisogna rivolgersi a compro oro specializzati in gioielli perchè si valuta sia il metallo prezioso che le gemme incastonate: così l’iter di vendita non è semplice come per l’oro da investimento propriamente detto (monete e lingotti). Infine per legge le compravendite di metallo aureo da investimento e assimilati sono esenti dall’IVA: si tratta di un notevole incentivo che rende il metallo ancora più apprezzato dagli investitori.

Negozi compro oro a roma quale scegliere

prestitiLa vendita degli oggetti d’oro che si hanno in casa oppure dei propri gioielli è una soluzione scelta da un numero sempre più grande di persone per far fronte a spese inusuali oppure per avere a disposizione dei contanti in più. Di conseguenza il numero degli esercizi commerciali che acquistano oro dai privati sta crescendo con il passare del tempo.

Proprio a causa dei tanti operatori presenti sul mercato è necessario considerare con grande attenzione l’onestà e l’affidabilità delle varie realtà commerciali: infatti si va dai negozi appena aperti a quelli con una storia consolidata alle spalle, da quelli seri a quelli che invece studiano vari accorgimenti per applicare quotazioni inferiori rispetto a quelle reclamizzate. Infine vi sono esercizi che possono mettere in atto delle vere e proprie truffe oppure comportamenti scorretti in base a quanto previsto per legge. Per questo motivo è necessario rivolgersi al compro oro che offre le migliori valutazioni, ma che risulti al tempo stesso anche il più affidabile: di conseguenza si devono valutare fattori diversi tra loro.
Per prima cosa si distingue tra oro puro (detto a 24 carati) e oro 18 carati: quest’ultimo è detto anche oro 750, dato che su mille parti solo 750 sono di metallo giallo. Il restante 25% è composto da altri metalli come l’argento, il palladio, Il rame, il cobalto, oppure da rame e argento insieme in proporzioni variabili. La diversa composizione dà anche il colore finale del metallo: ad esempio se questo è composto da 750 millesimi di oro e da 250 di rame si parla di oro rosso. La creazione di una lega è indispensabile per la lavorazione dell’oro perché questo materiale è estremamente duttile e in caso contrario si usura facilmente.
L’oro 18 carati è usato abitualmente per le creazioni di oreficeria e per i gioielli: di conseguenza gli oggetti in metallo prezioso che si vendono sono formati da una delle tante leghe presenti sul mercato. Di conseguenza è bene tenere a mente che i preziosi vengono valutati in maniera diversa. Il prezzo dell’oro a cui si fa riferimento, infatti, è quello a 24 carati, fissato due volte al giorno dalla Borsa di Londra. Proprio per il fatto di essere considerato un bene rifugio, il metallo aureo viene quotato in Borsa e si comporta come un’azione: le sue quotazioni variano in un senso o nell’altro in base alla consistenza e al numero degli scambi e alla situzione geopolitica planetaria. In base al valore dell’oro puro (detto anche oro da investimento) si determina quello dell’oro 18 carati al momento di vendere i propri preziosi a un compro oro. Di conseguenza è fondamentale controllare l’andamento dell’oro borsistico, così da effettuare l’operazione commerciale quando il valore sta salendo oppure è stabile. Infatti maggiore è il valore dell’oro puro e più alto è l’importo che si ottiene dalla vendita.
Al tempo stesso bisogna tenere a mente che, essendo una lega, l’oro 18 carati viene valutato di meno rispetto a quello puro. In genere si deve sottrarre alla quotazione borsistica una percentuale che si aggira sul 30-35%: i valori sono diversi perchè si devono considerare i ricavi che l’esercente vuole ottenere. Ad esempio, se l’oro è quotato in borsa a 30 euro al grammo, un compro oro offre prezzi che vanno sui 18-20 euro al grammo. Capita a volte di vedere cartelloni oppure inserzioni pubblicitarie che reclamizzano quotazioni molto superiori, persino di 60 euro al grammo. Si tratta, però, di valori che non hanno alcuna attinenza con la realtà e che servono semplicemente per invogliare le persone a rivolgersi a quel particolare negozio. In realtà vengono aggiunte voci secondarie che vanno scendere notevolmente l’importo finale. Per questo motivo è necessario scegliere con grande attenzione il compro oro al quale vendere i propri gioielli e oggetti in metallo prezioso: uno sbaglio in tal senso provoca la perdita di una cifra più o meno consistente. Occorre quindi effettuare delle verifiche in precedenza.
Per prima cosa bisogna controllare i prezzi praticati dal negozio e quale sia la sua reputazione: è sufficiente effettuare una ricerca sul web. Gli esercizi commerciali migliori sono quelli dotati di un sito internet web con articoli, informazioni e contenuti rilevanti e/o di un blog. Quest’ultimo risulta molto importante perchè consente di verificare il valore dei contenuti, l’etica professionale dell’operatore, il modo in cui lavora, il livello di competenza e le opinioni degli utenti. Infatti venditori potenziali o persone che si sono rivolte in precedenza al compro oro possono descrivere la loro esperienza, esprimendo una valutazione positiva oppure negativa sul servizio offerto. Inoltre sono commentati anche i contenuti degli articoli, le informazioni e il comportamento stesso dell’esercente. Di conseguenza si può dire che il classico sito web presenta il compro oro, mentre il blog recensisce il suo effettivo operato.
Prima di rivolgersi a un compro oro è necessario verificare personalmente il peso complessivo degli oggetti preziosi che si vogliono vendere: infatti i metalli sono valutati a peso. Basta avere una bilancia con almeno due decimali per avere un valore preciso con cui confrontare la pesatura effettuata in negozio. Un elemento da tenere a mente nel caso dei gioielli è che bisogna valutare a parte le eventuali pietre preziose incastonate. Se è possibile rimuoverle facilmente, si ottiene una valutazione piena; in caso contrario spesso si ha un prezzo meno conveniente perchè più approssimativo. Arrivare in negozio preparato e con le informazioni giuste consente di poter gestire a proprio vantaggio la trattativa.
Si consiglia di diffidare degli esercizi commerciali che non espongono in vetrina oppure con un cartellone affisso all’esterno i prezzi praticati. Inoltre è possibile che vi siano piccole note che fanno capire come i valori indicati siano riferiti all’oro 24 carati oppure a quello 18 carati. Certe volte si parla invece di oro in permuta, cioè se si vende oro vecchio per acquistare un’altra quantità di metallo prezioso. Tuttavia, come già sottolineato, i prezzi proposti possono anche essere diversi da quelli applicati in realtà ed è qui che sta la serietà e l’affidabilità dell’esercizio commerciale. Al tempo stesso è molto importante che il compro oro abbia la bilancia a vista: i negozi con dispositivi nascosti oppure che non mostrano chiaramente il peso anche al venditore non sono affidabili, seri e trasparenti. In ogni caso si deve pretendere che la pesatura venga effettuata sotto i propri occhi, controllando che la bilancia non sia stata alterata così da far risultare un peso minore. Si tratta di una vera e propria truffa, che consente ai negozianti di pagare molto meno il metallo acquistato: ecco perchè è fondamentale pesare l’oro personalmente a casa prima di mettere in atto la transazione.
Una soluzione che viene messa in pratica abbastanza di frequente consiste nel vendere il proprio vecchio oro in un numero variabile di operazioni. Di conseguenza diventa importante trovare un compro oro di fiducia, che proponga prezzi convenienti, sia trasparente e onesto. In questo modo si sviluppa un rapporto continuativo nel tempo.
Sempre per quanto riguarda l’affidabilità e la serietà del compro oro bisogna tenere a mente che per legge l’esercente deve richiedere al venditore un documento di identità qualunque sia la quantità di metallo prezioso oggetto della compravendita: infatti la transazione deve essere sempre registrata. In caso contrario si commette un grave reato, denotando il fatto che l’esercizio commerciale in questione lavora in modo illecito oppure con molta superficialità.
In secondo luogo la transazione può essere fatta in contanti solo se il valore dell’oro venduto non supera i 2.999 euro: si tratta di una disposizione inserita dalle norme antiriciclaggio che obbliga a usare un assegno oppure il bonifico postale o bancario per cifre superiori. Nel caso venga proposto il pagamento in contanti anche per importi superiori, si deve immediatamente interrompere la compravendita. Inoltre al termine dell’operazione l’esercente deve consegnare alla persona che ha venduto l’oro una copia dell’attestato di vendita. In questo documento sono indicati i dati dei due soggetti coinvolti nella transazione, la quantità d’oro venduta, la quotazione applicata, la cifra corrisposta al venditore e l’importo che va sotto il nome di spese aggiuntive.

Argento puro e lavorato

vassoio argentoIl secondo dei sette tesori del Buddismo è l’argento e rappresenta la virtù.
Metallo prezioso con simbolo Ag, dal latino argentum, è bianco, lucido, tenero. Ottimo conduttore di calore e di elettricità, ancora più del rame che però viene preferito perché meno costoso. Si ossida a contatto con l’ozono. In natura si trova sia allo stato puro che come minerale.
L’argento ha una ampia varietà di utilizzo: in elettronica, in fotografia, per produrre specchi, in odontoiatria, e in molti altri campi. Monete sono state coniate in argento a partire dall’VIII secolo a.C.. L’argenteria è una branca dell’oreficeria che produce particolari manufatti quali cornici, posate, vassoi, vasi e quant’altro possa essere fabbricato con una lega di argento e rame chiamata sterling silver. Ma non mancano gli oggetti prodotti in argento massiccio.
I gioielli in argento non passano mai di moda. Un esempio fra tanti: bellissimi monili, in particolare spille, sono stati realizzati nel periodo Liberty che comprende i decenni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Ma come capire se il gioiello che stiamo ammirando è veramente di argento? Ogni Paese ha una normativa legale che impone di marchiare in un determinato modo gli oggetti d’argento.
Per quanto riguarda l’Italia prima dell’Unità ogni Stato sovrano adottava i propri marchi. Una legge del 1872 volle rendere uniforme la situazione e introdusse una punzonatura, facoltativa, che mostrava una testa di donna turrita e completata da un numero alla base. Il numero 1 indicava argento con titolo 950, inteso come parti su 1000. Il numero 2 il titolo 900 ed il 3 il titolo 800. Nell’epoca fascista le punzonature per l’argento cambiarono nuovamente. Il titolo, espresso sempre con un numero, era racchiuso dentro un ovale. Un secondo punzone riportava il numero dell’argentiere e la provincia di produzione, questi due dati erano separati da un fascio littorio e inseriti all’interno di una losanga tronca. Finita la guerra venne eliminato il fascio. Ma non è finita, una ventina d’anni più tardi, nel 1968, la losanga si trasforma in un esagono allungato e viene aggiunta una stella come simbolo della Repubblica. Se l’oggetto non è d’argento ma solo ricoperto con questo materiale deve essere usato un altro punzone che riporta una R inserita in un quadrato che serve a indicare che l’interno dell’oggetto è “riempito” con un altro materiale. Occorre comunque specificare quanto argento, in grammi, è presente ed ecco quindi un numero esterno al quadrato che specifica tale quantità. Se poi l’argentiere lo desidera può aggiungere il proprio punzone.
Un oggetto senza numeri, ovali o quadrati, ma con inciso un leone passante verso sinistra non è falso ma prodotto in Inghilterra.
I lingotti d’argento hanno una punzonatura che riporta il numero 999/1000. Questo indica che l’argento presente è quasi puro, in quanto sono presenti 999 parti su 1000, per esempio se il lingotto pesa un chilogrammo possiamo essere sicuri che 999 di questi grammi sono di argento.
È quindi semplice capire la differenza che esiste tra l’argento con titolo 925/000 e quello 800/000. È utile ricordare che la percentuale di lega non d’argento è quasi sempre di rame.
Per essere comunque sicuri di non cadere in equivoci è bene rivolgersi ad un compro oro che saprà risolvere con professionalità e gentilezza qualsiasi dubbio.