E se un diamante non fosse per sempre, come lo rivendo?

diamante_tipi_di_taglioI diamanti, come si dice in un famoso detto, sono i migliori amici delle donne. Ma cosa succede se queste pietre preziose di colore variabile fossero semplicemente un valore di cui ci si vuole sbarazzare? Sicuramente non è semplicissimo. Indispensabile, dunque, prepararsi adeguatamente alla vendita iniziando a conoscere più da vicino le caratteristiche del prodotto che si sta per mettere sul mercato. La prima considerazione riguarda il tipo di diamante di cui si è in possesso. Esistono, infatti, i diamanti da investimento e quelli incastonati. I primi sono sicuramente più semplici da vendere innanzitutto perché sono quotati in borsa e dotati di garanzia. Il prezzo dei diamanti è sempre più o meno costante nell’arco dell’anno e tende a salire man mano che gli anni trascorrono.
E’ stato redatto dal GIA (Gemological Institute of America) un apposito metodo per classificare i diamanti e determinarne, dunque, il valore. Si tratta del “metodo delle 4c“, indicante le 4 caratteristiche indispensabili per ogni diamante. Queste sono la purezza (clarity), il colore (color), il taglio (cut) e il peso in carati (carat weight). Occorre sicuramente analizzarle singolarmente.
Per quanto concerne la purezza, ne esistono 5 gradi, visto e considerato che i diamanti sono soggetti alla presenza di impurità che possono essere invisibili, visualizzabili solo con appositi strumenti professionali o visibili anche ad occhio nudo. Più un diamante è puro, più vale e, quindi, più alto è il prezzo.
I diamanti più puri con purezza di grado “IF” sono quelli più esclusivi e dai valori esorbitanti. Non a caso sono usati per la gioielleria di gamma elevatissima.
I diamanti con purezza di grado “VVS1 e VVS2” sono molto puri e presentano piccolissime impurità comunque difficili da osservare persino dagli esperti. Sono usati nell’alta gioielleria.
I diamanti di classe “VS1 e VS2” hanno una media purezza e piccole impurità visibili dagli esperti ma non ad occhio nudo. Sono usati per la media gioielleria.
La classe “SI1 e SI2” racchiude i diamanti dalla bassa purezza, ovvero i gioielli di bassa qualità con impurità che spesso si vedono anche senza lente.
I diamanti più scarsi sono quelli appartenenti all’ultima classe, “P1, P2 e P3”. Sono molto economici e le loro impurità si vedono benissimo ad occhio nudo.
Per verificare la purezza di un diamante basta un monocolo da 10X.
I diamanti sono pietre preziose di colore differente. Anche per i colori esiste una scala che permette la valutazione dei preziosi che parte dalla lettera D (la più pregiata) per arrivare alla Z.
La colorazione più costosa è la D (bianco eccezionale superiore) che viene utilizzata per la costruzione di gioielli unici. E’ rarissima al punto che molte gioiellerie non hanno mai commercializzato diamanti appartenenti a questa classe. Anche la classe E (bianco eccezionale) viene impiegata nell’alta gioielleria, così come la F (bianco extra superiore) benché mano mano il valore vada ad abbassarsi. Per i gioielli di valore medio alto si utilizzano diamanti di classe G (bianco extra). La gioielleria commerciale usa diamanti di classe H (bianco) e quella più economica, invece, i diamanti di classe I (bianco leggermente sfumato). Attenzione ai diamanti “francy color”, pietre preziose di colore vario che sono diamanti colorati mediante alterazione della propria struttura interna.
Il taglio dei diamanti è un’altra caratteristica importante. Vi sono diverse forme ma la più classica è quella rotonda con simmetria a 8. Si considerano, in particolare, due variabili, brillantezza e proporzioni.
Il peso è la quarta caratteristica indispensabile per stabilire il valore di un diamante. L’unità di misura è il carato, abbreviato come “ct” e da non confondere con il carato dell’oro (k).
Un carato equivale a 200 mg e subisce una suddivisione interna fino al millesimo. In alternativa, i singoli carati si possono dividere in grani, unità di misura con cui si esprime il peso delle perle.
I prezzi dei diamanti sono soggetti ad una tabella internazionale (Rapaport) in cui i preziosi sono suddivisi in base alla loro dimensione e alla qualità. Interessante notare come tra una fascia e l’altra vi possano essere notevolissime differenze di prezzo (anche di migliaia di euro per un solo carato di differenza).
In definitiva, comunque, un gemmologo di fiducia è la figura professionale ideale per stabilire il valore effettivo dei diamanti e per aiutare chi intende vendere a farlo nella maniera più corretta.