Normativa di legge Compro oro, di cosa si tratta?

oro e pietreLa normativa di legge che disciplina il mercato dei metalli preziosi attualmente in vigore fa riferimento addirittura a due Decreti Regi del 1931 e del 1940. L’ultimo Decreto Legislativo emesso per la gestione del l’attività dei Compro Oro è del 21 novembre 2007 e riguarda la prevenzione del riciclaggio.
Attualmente è la Questura competente per territorio che rilascia, dopo aver effettuato gli opportuni controlli, la licenza di pubblica sicurezza.
Ultimamente sono state presentate ben tre proposte di legge per apportare delle modifiche alla normativa attuale. Le associazioni di categoria sollecitano il governo perché si interessi dei bisogni del settore orafo, che comprende anche chi tratta argento, altri metalli preziosi e orologi.

Il settore dei Compro Oro è in continua espansione e necessita urgentemente di una revisione per tutelare sia chi compra che chi vende.
Uno dei problemi da risolvere è la forma giuridica delle società che operano nel settore, in modo da poter distinguere chi esercita questo commercio in maniera marginale e chi ne fa l’attività principale. È stato proposto di distinguere le diverse società tramite un sottocodice ATECO, ovvero la classificazione delle attività commerciali usato dall’Istituto Nazionale di Statistica, che permetta un censimento accurato che verrebbe utilizzato per gli studi di settore.
È stato anche proposto di istituire un registro telematico per la tracciabilità degli oggetti usati per contrastare la ricettazione e di poter usare una tecnica laser per marchiare in maniera inequivocabile gli oggetti in modo da rendere ancora più chiara di quanto già non sia la composizione dei metalli usati.

Attualmente la produzione di oggetti d’oro vede l’uso annuo di circa ottantasei tonnellate di materia prima, di queste circa la metà provengono dall’utilizzo di oro usato.
Una questione di notevole importanza è stata chiarita dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione del 12 dicembre 2013 n. 92/E che chiarisce quale è il regime IVA che deve essere applicato agli acquisti di gioielli effettuati da società presso i punti Compro Oro esclusivamente per destinarli alla lavorazione industriale, come fanno i banchi metalli o altre aziende che producono in proprio.
Stiamo parlando del Reverse Charge dove l’imposta applicata viene assolta tramite l’inversione contabile.

Quando invece i gioielli usati vengano messi sul mercato e venduti l’imposta applicata viene calcolata in maniera ordinaria, ovvero usando il regime del margine.
Per chiarire i dubbi che possono sorgere in proposito è consigliabile consultare il testo completo della Risoluzione n. 92/E.
Per la tracciabilità dei pagamenti lo Stato ha deciso di imporre l’uso del Pos per i pagamenti superiori ai trenta euro. La norma doveva entrare in vigore all’inizio dell’anno, ma la data è slittata di sei mesi in modo da permettere a tutti i commercianti di munirsi dell’apposito apparecchio.
Anche questo cambiamento è voluto per contrastare l’evasione fiscale.
Sono ancora da risolvere alcuni piccoli problemi, come per esempio il costo della commissione che, attualmente, è completamente a carico del commerciante. In merito a tale problema la Federpreziosi ha chiesto che vengano abolite le spese di commissione, in modo da incentivare l’uso della moneta elettronica. Solamente le banche italiane chiedono ancora che vengano versate delle commissioni e questo è uno dei principali motivi per i quali molti preferiscono i pagamenti in denaro contante. Oltre tutto l’alternativa suggerita è di addebitare le commissioni agli acquirenti, sistema questo che farebbe sicuramente diminuire gli acquisti. Al momento non sono state previste sanzioni a carico di chi non userà il Pos, rendendo ancora più confusa la situazione.

Presso i Compro Oro è possibile bloccare il prezzo online per ventiquattro/quarantotto ore prima di effettuare la transazione e ottenere la maggior quotazione di mercato possibile in un determinato momento, ma la categoria degli operatori vorrebbe poter ampliare i propri orizzonti, quindi ha presentato una ulteriore richiesta ovvero la possibilità di poter commerciare a livello internazionale. Oggi esistono ancora parecchi ostacoli a questo genere di espansione come i dazi e altre barriere economiche che non consentono di offrire prezzi concorrenziali a livello più ampio del classico confine nazionale.
In un momento economicamente delicato come quello che stiamo vivendo, i Compro Oro regolari devono fare i conti con la criminalità attirata dall’entità del giro di affari che si attesta sui quattordici miliardi di euro annui. Ulteriore motivo per richiedere una revisione della normativa e renderla adatta ai tempi.